Nella colonna vertebrale decorrono radici e fasci nervosi che vanno a costituire un complesso sistema di rami denominato plesso lombare.
Da questo originano le innervazioni a organi contenuti nella pelvi (o basso ventre), alla zona perineale e ai muscoli degli arti inferiori tramite il nervo sciatico con le sue diramazioni nei vari gruppi muscolari.
Le radici e i fasci decorrono nel cavo spinale (che è una cavità grossolanamente cilindrica) compresa tra i corpi delle vertebre e le lamine di queste vertebre. I corpi sono situati anteriormente a questo cavo mentre le lamine sono situate posteriormente.
Nel cavo spinale decorrono quindi radicole nervose racchiuse da un involucro denominato sacco durale e danno origine, ad ogni livello lombare, alle rispettive radici nervose che costituiranno il plesso lombosacrale.
Tra un corpo vertebrale e l’altro è presente una struttura chiamata disco per la forma somigliante alle pedine del gioco della dama al cui centro è situato il cosiddetto nucleo polposo composto prevalentemente da una parte acquosa.
Uno o più dischi possono fuoriuscire dalla propria sede formando la cosiddetta ernia del disco in quanto erniare significa “uscire, venir fuori”
E’ facilmente comprensibile come un disco erniato possa appoggiarsi e comprimere sia le radici nervose deputate all’innervazione degli arti inferiori sia i fascicolo contenuti nel sacco durale fra loro riuniti a mo’ di crini di cavallo ed è per questo che tale gruppo di fascicoli nervosi è denominato cauda equina.
Se il disco si localizza lateralmente su una radice nervosa deputata al movimento di un gruppo muscolare di uno o entrambi gli arti inferiori, si ha una sintomatologia dolorosa ovvero la sciatica, ma nei casi più gravi, si può giungere alla paralisi di tali gruppi muscolari.
Questo rischio è evitabile se non si sottovaluta questa patologia, perdendo tempo con terapie conservative.
Se invece il disco ernia è in posizione mediana, cioè al centro del decorso del sacco durale, esso comprimerà tutto il fascio di radicole nervose che si distribuiscono agli organi genitali, alla vescica, al colon retto e che presiedono al loro funzionamento.
Quando un’ernia discale lombare comprime in modo cronico o acuto tali organi, si ha la perdita della loro funzione con comparsa di impotenza sessuale (impotentia coeundi= impossibilità a compiere l’atto sessuale), vescica neurologica (difficoltà a urinare con necessità di autocateterismi), intestino neurologico, anestesia nella zona ano-perineale (insensibilità del pene, dei testicoli, della vulva, della vagina)
Tale complesso sintomatologico va sotto il nome di sindrome della cauda equina.
Se tali sintomi sono riconosciuti in tempo, l’intervento chirurgico, ovvero l’asportazione del tessuto discale erniato, è risolutivo a patto che venga effettuato entro le 24-48 ore dall’esordio dei sintomi.
Oltre tale termine il recupero dei deficit è difficile, per non dire impossibile.
E’ pertanto essenziale che quando ci si trova di fronte a sintomi quali la sciatica, il dolore lombare, disturbi della sensibilità, si consulti lo specialista esperto di chirurgia vertebrale (neurochirurgo o ortopedico) che dovrà valutare, oltre che clinicamente il paziente, gli esami RM e/o TC per lo studio dell’ernia, la sua posizione rispetto alle radici della cauda e il rischio di una compressione sulle radici della cauda equina.
Solo un tempestivo intervento potrà evitare una delle patologie più gravemente invalidanti sia per l’uomo che per la donna.
Autore: Dr. Giovanni Migliaccio